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GIUSEPPE SCOGNAMIGLIO

Una passione senza limiti


Nel 1986 inizia il suo percorso e lo studio per la fotografia.

Egli stesso non si definisce un fotografo, ma bensì ama definire in modo appropriato che: "attraverso uno strumento fotografico catturo le mie emozioni, e le  immagini che nascono, diventano come poesie espresse in fotogrammi". 
Ama particolarmente il bianco e Nero e utilizza macchine tradizionali-meccaniche, senza automatismi. Partecipa a concorsi e iniziative fotografiche e nel mese di luglio-Agosto 1998 la nota rivista Artistica di fotografia che all'epoca esistevano tre riviste nel mondo, una in Italia: PHOTO Italia, una in Francia: PHOTO France e l'ultima in America: PHOTO American, tutte e tre in collegamento tra di loro  evidenziavano i migliori artisti fotografi del mondo. Quella italiana era della Hachette Rusconi, diretta dal direttore artistico Wolf-Gregor Pazurek, il quale lo premia con la pubblicazione ad una sua foto dal tema: "La felicità".  

 

Verso la fine degli anni 90, realizza un portfolio a tema, in bianco e nero con pellicola, dopo un anno di prenotazione, esibisce a due noti fotografi internazionali della fotografia italiana: Carla Sozzani e Nino Migliori. Il motivo; visto i vari riconoscimenti e premi fotografici ricevuti, Giuseppe voleva  capire quale fosse il suo livello tecnico e artistico da attribuire alle sue immagini, così con la piena consapevolezza di poter essere annichilito dal parere critico dei due artisti, decide lo stesso di esibire un suo protfolio ai due critici. Dall'esame obiettivo dei direttori artistici, straordinariamente gli viene elogiato di continuare nelle sue ricerche fotografiche, in quanto le immagini a giudizio, erano di gran valore e non potevano fare a meno di non essere complimentate con grande apprezzamento. (basti guardare i vicoli di Napoli del 1993) Per i motivi: primo; Giuseppe non era un fotografo, e secondo; per il ruolo lavorativo in cui riveste, secondo i critici, per Giuseppe doveva essere  difficile potersi esprimere con così tanta disinvoltura, per di più, avere una padronanza assoluta della tecnica e una sensibilità artistica elevata da riuscire a trasmettere in quella seduta stante, emozioni vive agli occhi dei due direttori artistici.

Questo fu il successo che conseguì, e lo indusse a continuare ad esprimersi attraverso un mirino di una macchina fotografica. Ma la particolarità del giudizio che lo rese ancora più importante, fu quello che Scognamiglio, aveva alle spalle, una grande conoscenza sia della cultura artistica che quella fotografica, e in tutto il suo percorso, nulla aveva improvvisato.

Pertanto supera l'esame e gli viene suggerito di iniziare tranquillamente il suo percorso di mostre fotografiche.

 

Nel 2005 la sua prima mostra fotografica dal titolo "Sentimenti Illustrati".

Nel 2006 inizia un percorso nel sociale in collaborazione con Associazioni Culturali: Punto e a Capo - Amnesty International, Save the Children, per le iniziative: "Mai più violenza sulle donne" dove vedono protagonisti ai spettacoli teatrali: Cinzia Leone e Maurizio Battista.

Nel 2007 con una riedizione della prima mostra fotografica, presenta il libro fotografico a tiratura limitata dal titolo "Sentimenti Illustrati", parte del ricavato viene offerto all'Associazione "Le Opere del Padre" sostenuta da Claudia Koll, a favore dei bambini africani e una parte all'Orfanotrofio di Terracina (LT).

A marzo del 2008 in occasione della festa della donna, presenta la mostra fotografica: "Profili di Donna", scatti fotografici che mettono in risalto l'universo femminile impegnato in ogni settore della vita sociale e lavorativa. Un percorso fotografico che inzia dalla bellezza femminile fino nella denuncia dell'estremo, dell' esasperato: "L'anoressia".

Prosegue con l'impegno della donna nel campo ospedaliero, nella cura degli anziani, e delle persone con handicap.

Nel 2009 inizia il suo nuovo progetto con il desiderio e impegno sociale affrontando un argomento ancora più complesso: "la mafia".

Con quest'opera realizza un libro fotografico dal titolo: "LA MAFIA NON ESISTE?" prodotto dalla Gicardo Editore, fonde due passioni; la fotografia e l'esperienza del proprio lavoro (in quanto è un sovrintendente della Guardia di Finanza) e in difesa della legalità, trasferisce quei temi in immagini fotografiche, il quale lo stesso magistrato in cui ha redatto l'introduzione al suo libro, il dott. Raffaele Cantone cita nella sua prefazione: ""Giuseppe ha avuto una felice intuizione ed ha voluto mettere al servizio dell'antimafia il suo hobby che lo ha trasformato in eccezionale fotografo.

Ha immortalato quei luoghi come sono attualmente, evidenziando particolari con la maestria dell'artista."" Seppur non conoscendo la Sicilia nella sua cultura, Giuseppe Scognamiglio si reca in quella regione e inizia il suo percorso, formato inizialmente di date, di fatti di cronaca, attinti in luoghi tra l'altro non facilmente accessibili per la scarsa conoscenza logistica.

Non poche le problematiche riscontrate, quali il lavoro, la famiglia, la situazione economica. Spesso fu preso dallo sconforto ma la forza di volontà l'ha sempre accompagnato fino al raggiungimento dell'obiettivo prefissato.

A giugno del 2010 esce il suo libro, carico di sentimenti, d'amore, di emozioni, di passioni per quei magistrati e forze di polizia che sono deceduti nel nome della legalià.

Viene premiato dai docenti delle scuole della Provincia di Latina trasmettendo ai giovani studenti la sua esperienza sulla legalità.

 

Nel 2011 una forte esigenza lo porta a percorrere 3 regioni con la sua motocicletta: la voglia di gustare le tradizioni che lo accompagnano in ogni sua esperienza fotografica, alla continua ricerca dei valori, e forse di un ricordo legato al padre Donato.

In quell'anno realizza Reportage fotografico Basilicata coast to coast.

 

Ancora nel 2011 in occasione del trentennale omaggia i suoi colleghi: Una cartolina da Predazzo: "51 corso Fradusta"

 

Nel 2012 realizza una mostra fotografica collettiva dal titolo: La vita scorre  come un corso d'acqua,  immersi in quel rettangolo delimitato, dove si cerca di inserire il   mondo, con lo sguardo, lo spettatore percorre un viaggio visivo, lungo quelle linee parallele e diagonali fino a condurlo in quella pace che ognuno di noi insegue, proprio come l'andamento lento di  un corso d'acqua del nostro territorio.

 

Nell'anno 2013 una mostra dal titolo Una nuova visione di Terracina,  nell’occasione suo figlio Donato inaugura la Galleria GICARDO Editore  Photo, con Stampa in fine Art, DIGIGRAPHIE by Epson. All’inaugurazione ha come ospite  d’onore il fotografo contemporaneo Nino Migliori. 

 

A dicembre del 2013, un libro fotografico della Gicardo Editore Photo dal  titolo: Feronia ritrovata. Poesie della Prof. Anna Maria Masci e fotografie di  Giuseppe Scognamiglio.

 

Nel Gennaio 2014, insieme al figlio Donato, presentano la mostra  fotografica in fine-art,  in diverse città italiane, dal titolo Paesaggi Lunari, tra cui Sarnico, dove nasce: I riflessi del Lago.

 

Continua il suo percorso nel 2014, dove è art director della mostra fotografica del figlio Donato e di Jannicka Biehl Avena, dal titolo: "!L TEMA NELL'IMAMGINE" . Tematiche complesse, dove vengono affrontate 9 temi sociali:

Drova, alcolismo, violenza sui minori, violenza sulle donne, prostituzione, pedofilia, ingiustizie nello sport, vizio del gioco, povertà.

 

 

 

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